MIOFIBROLISI DIACUTANEA
La Miofibrolisi Diacutanea è una metodica utilizzata in ortopedia, reumatologia, fisiatria, chiropratica e fisioterapia.
Si rivela indispensabile in situazioni morbose di difficile trattamento che interessino i tessuti molli, fibrosi e periarticolari.
La metodica tratta non solo le classiche formazioni fibrositiche ma anche i Trigger Point (Travel Simmons), le miogelosi, le classiche contratture muscolari e i punti di agopuntura.
Grazie alla strumentazione innovativa ideata e ottimizzata per questo trattamento, è possibile percepire e localizzare la presenza di formazioni fibrose nei tessuti molli ed il trattamento risulta molto ben tollerato.
La validità delle proposte terapeutiche offerte con questa metodica si riscontra in: esiti cicatriziali e cheloidi, spalla congelata, gomito del tennista e tutte le patologie croniche dalle cervicalgie alle lombalgie ed in genere in tutti i casi più resistenti.
Da queste indicazioni generali si possono definire le indicazioni particolari quali epicondiliti, metatarsalgie di Morton, mialgia post-traumatiche, fibrositi, rotture muscolari con ematomi in parte decalcificati.
Com'è noto, in presenza di eventi acuti la risposta del nostro organismo non sempre è ottimale. Il processo di guarigione può non essere perfetto e il risultato è la presenza di "cicatrici" nei muscoli o nei tendini.
Tali cicatrici si presentano sotto varie forme come noduli o aderenze fibrose.
A volte il processo di riassorbimento di tali strutture può durare mesi, se spontaneo, a volte può non avvenire. La fibrolisi cerca di avviare o accelerare il processo di riassorbimento, riportando il tessuto in condizioni di normalità.
La fibrolisi ha mostrato una certa utilità non solo a fini terapeutici, ma anche diagnostici; grazie a essa infatti si è in grado di localizzare eventuali formazioni fibrose nei tessuti molli; i fibrolisori infatti, grazie alla loro particolare forma, permettono l'esplorazione e la localizzazione di processi reattivi.
FIBROLISI DIACUTANEA: LA TECNICA
La strumentazione che viene utilizzata per effettuare la fibrolisi diacutanea consiste sostanzialmente in una serie di fibrolisori in acciaio inox dalla diversa curvatura.
Il terapista agisce in modo diverso a seconda della profondità della formazione fibrosa; se quest'ultima è localizzata abbastanza superficialmente e si può comprimerla agevolmente sul piano osseo, il terapista effettua la fibrolisi con dei movimenti di va e vieni muovendo la cute su piani più profondi.
Se il problema è localizzato in un settore muscolare abbastanza profondo, le manovre saranno più complesse e articolate.
Il fine ultimo della fibrolisi è quello di riuscire nel giro di poche sedute a frammentare meccanicamente il corpo fibroso.
Se non è possibile effettuare una frammentazione completa, talvolta si rivela sufficiente l'allontanamento del corpo fibroso dalle terminazioni sensitive irritate responsabili dei sintomi dolorosi.
La fibrolisi diacutanea è controindicata nel caso di soggetti affetti da notevole fragilità capillare o da disturbi della coagulazione. La metodica è altresì sconsigliata nei soggetti molto anziani e in tutti coloro particolarmente sensibili.